Friday, November 17, 2006

I F.F.F. in versione street

Che cosa vuol dire strettare? Vuol dire utilizzare tutto quello che è stato creato dall'uomo e che per forma e dimensione creano un perfetto bike park per noi "giovani" amanti dell'adrenalina.
Avevo già anticipato delle riprese che si sarebbero effettuate, ebbene ecco cosa è successo Mercoledì 15 c.m.: parto alle 20.30 circa da casa per dirigermi al posto indicato come ritrovo e durante il mio tragitto di avvicinamento mi informo da Maik per sapere come butta il tempo da quelle parti. Le notizie non sono confortanti ma ormai ho imboccato l'autostrada ed oltrepassato l'uscita di Massarosa e così continuo fino a che non oltrepasso la galleria che immette nella piana lucchese; qui vengo subito accolto da una bella scrosciata d'acqua che mi segue fino a Capannori e che, come per magia, incomincia a diminuire proprio prima dell'uscita per Altopascio.
Alle ore 21.10 circa arrivo al parcheggio designato come luogo di ritrovo e tutti i miei compagni di banfe sono li che si apprestano a montare ruote, gonfiare e/o sgonfiare la pressione delle gomme e regolare il ritorno della forcella (tutte accortezza che vi assicuro fanno la differenza) e........la piaggia è finalmente cessata.
Incominciano a riscaldarsi saltando dei gradini e mano a mano che la temperatura corporea aumenta, aumenta anche lo spettacolo.

Il gruppo è ben assortito e tutti vogliamo carpire qualche segrato da coloro che sono più bravi. Ho una voglia matta di fare un bunny up (ollata) come fa lo Ziforty, chiedo delucidazioni e questa è la lezione:1) alzare la ruota posteriore alleggerendo esclusivamente il peso delle gambe; 2) alzare quella anteriore con la sola forza delle braccia, piengare le gambe, arretrare il corpo e nel momento di massima altezza della ruota farsi trovare in posizione perpendicolare al suolo; 3) eseguire prima il passaggio n°2 e successivamente il 1 ed il gioco è fatto. Detto così sembra una cosa fattibile ma..............non ci riesco; il maestro ci fa vedere cosa è possibile fare dal momento in cui questa tecnica è entrata e cioè saltare quasi da fermo poggiando le gomme in parallelo agli scalini (180°); inoltre se si impara a tirare su la ruota davanti si può effettuare il manual (impennata ma senza toccare la sella) e girarsi di 180° mantenendo il posteriore a terra.
Interrompo le riprese per concedermi almeno il salto della scalinata utilizzata come riscaldamento e riesco a superarla tutta, ma adesso ci spostiamo verso quella più alta e qui c'è bisogno innanzi tutto di pelo; nessuno però si tira indietro ed in un modo o nell'altro tutti riusciamo a prendere una bella dose massiccia di adrenalina. Chiaramente c'è chi riesce a non toccare nemmeno uno scalino ed a quel punto si è fatto 1,50mt di altezza per 3,00mt. di lunghezza (+ o -).
Spengiamo i fanali della macchina di Valanga e ci addentriamo nel paese. Qui ci si prospettano altri nuovi passaggi da eseguire con le nostre amate front ed, oltre al salto delle molteplici scalinate, mi diverto a riprendere il sali e scendi dei gradini eseguito dal mio maestro per una sera (salita e discesa sempre in parallelo rispetto alla pedata).
Entra adesso in azione il "salto in lungo", cioè vedere e segnare per terra dove il biker riesce ad arrivare con un salto (utilizzando come pedana di lancio una gradinata) e qui Mommi si mette in mostra superando quasi tutti, quasi perchè manca sempre Valanga all'appello e vi assicuro che è un piacere vedergli fare certe cose. Lui ha girato per molto tempo in una pista da 4x vicino al suo paese natio (Biella) e da questa disciplina ha raccolto i fondamenti dello stacco e dell'atterraggio; praticamente impenna tantissimo la sua bici, tiene il corpo perpendicolare al suolo ed effettua un atterraggio leggero con la ruota posteriore. Come avrete potuto intuire il vincitore è stato lui, ma per il pisano di Biella non era abbastanza, infatti adesso c'è un nuovo ostacolo da superare e se in precedenza questa manovra gli era riuscita adesso si aggiunge come difficoltà una catena che passa da pilastrino a pilastrino. Dopo uno studio approfondito sente che la cosa è fattibile, prende fiato, la giusta rincorsa, olla, ma...........per pochi cm. (2 al max 3) la ruota posteriore rimane aggangiata a quell'acciaio maledetto.

Sono attimi di paura perchè lo spericolato casca malamento sull'asfalto battendo testa, spalle e braccia. Noi tutti accorriamo al suo capezzale e scorgiamo nei suoi occhi, non tanto il dolore della caduta, quanto la tristezza per non aver chiuso questo trick (gioco).
Cerchiamo allora di tirarlo su d'animo, ma per lui la serate sembra ormai conclusa ed allora ci spostiamo in un altro spot del paese dove purtroppo dei lavori in corsi rendono impossibile la realizzazione di gran parte dei passaggi. Riponiamo così il nostro divertimento su una panchina a zig zag, dove la difficoltà maggiore consiste nel riuscere ad arrivare alla sua conclusione (circa 10mt. di lunghezza) in considerazione del fatto che gli angoli a 90° vanno rendono ancora più stretto il passaggio. Stavolta in luce ci si mettono Maik e Fagiolo, quest'ultimo con delle buone doti trialistiche, ma purtroppo la pioggia caduta rende viscido il percorso ed allora, dopo un passaggio dell'acciaccato Valanga sul bordo di una fontana e nel suo tentativo in una più difficile e lunga, optiamo per terminare il nostro tour con una bella birra. Alle macchine qualcuno incomincia per primo i saluti e torna a casa, altri finiscono i loro preparativi scolandosi la birra e.......si riparte. Concludo la mia serata con 30min. di video girato e toccho il letto all'01.00 passata.
FRONT FOR FUCK IS NOT A CRIME
N.B.:In questi giorni ho risentito l'amareggiato Valanga e mi ha detto che è tutto un dolore, ma per fortuna niente che non possa passare prima della prissima sbanfata.


Un ringraziamento particolare ad Hardjumper dal quale ho preso queste foto.

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