Saturday, September 09, 2006

Mini vacanzaaaaaa

-Domenica 3 sett.-
Parto o non parto, parto o non parto; non so proprio cosa fare visto che la mia situazione psico-fisica è stata condizionata da due giorni ed una notte di bagordi con scarso riposo causato soprattutto dalle continue uscite dalla tenda per via di quell’alcolico ad alto contenuto di luppolo che ho ingurgitato nonostante il mio livello di saturità fosse già oltrepassato.
E’ ormai tardo pomeriggio e dovrei passare prima da casa dei genitori dell’Arianna per lasciare le chiavi della Panda e poi a casina per prendere la cartina dei sentieri dell’Appannino di Modena Est e le scarpe da trekking.
Dopo svariati ragionamenti nella testa, nemmeno poi troppo prolungati, ed i discorsi fatti dai genitori di Milk che mi consigliavano di soprassedere visto anche il viso che ho, decido di imboccare l’autostrada in direzione Pistoia.
La partenza non è delle migliori visto l’incolonnamento che incontro lungo il tratto Lucca-Capannori (per il quale non sono ancora riuscito a scoprire il motivi) ed all’uscita di Montecatini decido di affrontare la strada normale arrivando così sulla Porrettana.
Questo tratto lo conosco ormai alla perfezione, anche se spero sempre di trovare qualche nuovo cartello CAI che indichi una nuova possibilità di fuga mentale; comunque nelle condizioni in cui ci troviamo non risulta difficile arrivare a Zocchetta (fraz. di Zocca) senza nemmeno accorgersene ed ad un orario nemmeno poi proibitivo (20.30).
Recuperiamo le chiavi di casa dall’amica dell’Alfonsa (mamma dell’Arianna) e, facendo ben vedere le nostre condizioni, riusciamo a non passare per maleducati quando ce la svignamo per il meritato riposo, non prima però di aver ingurgitato un’abbondante porzione di crescente fritte (tipo panzanelle, ma più leggere) annacquata dalla stessa sostanza a me cara non solo in questi giorni.
-Lunedì 4 sett.-
Mi alzo ed un orario “quasi” contadino (8.00) e mi guardo un pò intorno per capire quante cose voglio fare in questi giorni. La prima cosa che mi viene in mente è quella di tagliare l’erba del prato visto che sembra quasi di essere in Cambogia. Così, contento come una pasqua, vedo dalla Lina (amica dell’Alfonsa) per farmi imprestare la falce e da buon marinaretto mi metto a pulire quel popò di selvaggiume in pantalini corti ed infradito.
Nel mentre che svolgo tale attività all’aria aperta, percepisco dei movimenti strani intorno al mio corpo ed in men che non si dica mi ritrovo infilato in vari punti del corpo da quegli insetti fastidiosi chiamati, in dialetto locale, tavani.
Dopo le prime punture decido di rimettermi la maglietta e termino l’opera soddisfatto per quello che ho fatto, ma ignaro di quello che mi accadrà.
Passa il tempo e finalmente arriva il momento della prima escursione in MTB di questa breve vacanza. Il sentiero che ho scelto sicuramente non è dei più lunghi anche perchè non voglio che la mia compagnia di avventure si stanchi subito e mi abbandoni con un fragoroso vaffanculo.
Chissà se questa volta ho azzeccato il senso di marcia? Vabbè....in culo alla balena e partiamo addentrandoci nell’abitato di Zocchetta vecchia e poi giù lungo i campi ed accanto alle fattoria.

Proprio in una di queste ci fermiamo a parlare con il proprietario che ci racconta della sua idea nel creare un servizio self-service per la vendita del lette. Interessati e contenti di tale novità ci promettiamo di ritornare la mattina seguente a farne la scorta per questi giorni, salutiamo e via verso Zocca.
Come succede sempre in queste zone......ecco la salita con pendenza non inferiore al 16%.......sudiamo e ci accaldiamo fino a che non vediamo da lontano il miraggio......una splendida fontana in pietra che ti trasporta improvvisamente sulle montagne del Trentino.
Finito l’abbeveraggio e vedendo il sole proiettato verso il cesto, saliamo fino sul monte della Riva dove potremmo godere della vallata sottostante che è niente meno che quella del Panaro, mangiare un pezzo di pizza, (comprata in precedenza al panificio) un sorso di acqua e giù per un splendido single-trek (forse il più bello fatto in questi 4 giorni).

Basta.....adesso è ora di ritornare a casa, farsi una doccia e rifiondarsi alla solita trattoria della sera prima per mangiare tigelle ed affettato. Questa volta lo facciamo in compagnia del cugino dell’Alfonsa e del figlio PierPaolo.

-Martedì 5 sett.-
Mi sveglio, la gamba punta dal tavano assomiglia ad un pezzo di bistecca andata a male ed ha le dimensioni pari a tre volte tanto di quella limitrofa.

Appena mi piego o mi distendo sento un dolore fastidioso, ma soprattutto sono preoccupato anche perchè una cosa così non mi era mai successa.
Pensavo che andando in vacanza mi sarei lasciato alle spalle un pò di quella sfiga che sembra mi perseguiti ed invece eccomi qui con un nuovo inconveniente da curare ed allora.......via alla farmacia di Zocca, chiaramente in bici, per comprare antistaminico e pomata al cortisone. Alt! Prima dobbiamo assolutamente andare al distributore automatico di latte per fare la scorta, nonché colazione per la mattina.

Infili 1€., metti la bottiglia di plastica sotto l’apposito tubo, aspetti che qualcosa entri in funzione ed eccolo lì il latte fresco parzialmente scremato pastorizzato che se non bollito per un necessario provoca svariati dai e vai nel cesso di casa.
Zocca......sotto prescrizione della farmacista calo subito il pasticcun e poi via in direzione monte San Giacomo per scoprire le maraviglie dei bosco di betulle.
Dimenticavo......il medicinale può indurre sonnolenza, infatti dopo qualche chilometro in sella ed un panino, proprio in prossimità dell’Ospitale di San Giacomo......ecco che i miei occhi si cominciano a chiudere gradualmente fino a che............
E’ passata un ora da quel momento, gli insetti intorno a noi sono i progressivo aumento, la mia fobia per questi esseri che fino ad allora consideravo innocui sta salendo verso picchi vertiginosi, muoviamoci, muoviamoci.
Entriamo all’interno del bosco di betulle, il paesaggio è splendido ed avvolte trovo anche delle scritte che indicano Mtb Enduro Impegnativo; sarei già pronto per seguirle, ma non sono da solo od in compagnia di un F.F.F.man, quindi scelgo le scritte Semplice.
Via, adesso è arrivata l’oretta di ritornare all’ovile non prima però di aver affrontato una delle discese più lunghe di questa vallata.

Chiaramente non fatevi sfuggire l’aspetto della risalita, anche perchè il discorso è sempre lo stesso......discese lunghe e veloci (niente di troppo tecnico a parte qualche passaggio sul monte della Riva) e risalite di una pendenza impressionante.
Arrivato a cà ed allungando un occhio sulla gamba putrefatta, opto per una visita dalla Guardia Medica che gentilmente mi rifila una puntura di cortisone e mi prescrive nuovo antistaminico e cortisone in pasticche.
-Mercoledì 6 sett.-
La gamba si è sgonfiata anche se durante la notte mi è toccato svegliarmi per grattare le zone indicato con il mega circoletto rosso.

Oggi relax fino ad una certa ora e poi giro alla ricerca dell’Orrido perduto. La nostra direzione è il Comune di Montese, dove, appena raggiunto, non mi faccio mancare il Conquering Fortezza Montese, con salita previo arrampichino e discesa breva ma interessante terminata con una buona sequenza da scalini.

Granita e caffè al bar come se fossimo due giramondo in bicicletta che si sono appena sciroppati 60km. di strada e poi eccoci alla ricerca dell’Orrido.
Informazioni prese qua e la, sentieri che non si trovano, tavani che ci assalgono, ecco bella e finita la giornata (non è vero, ma non voglio farvi sapere proprio tutto).

-Giovedì 7 sett.-

La data di partenza si avvicina, oggi è la giornata da dedicare ai saluti di parenti ed amici. La cosa che mi dispiace di più è che tutti ti offrono da bere, ma da quando ho iniziato la cura mi è stato imposto di stare lontano dagli alcolici (vi immaginate che lavori).
Verso l’imbrunire andiamo a salutare i sassi di San Andrea che si trovano a pochi chilometri dalla nostra abitazione.
Chiaramente ci arriviamo con un sentiero mai fatto prima, ma ci dobbiamo sbrigare perchè stasera siamo invitati a cena alla Zocchetta (la solita trattoria) dove mi autodistruggerò con tigelle, gnocco fritto ed acqua.
-Venerdì 8 sett.-
Saluti e baci a tutti......Fanano mi attende.
Purtroppo Baretta no, infatti questo mitico personaggio, conosciuto grazie al Pazzo di Lucca al 9° F.D., era andato in ferie proprio negli stessi giorni in cui c’ero anche io.
Decido quindi di portare la mia memoria e la mia compagnia al Lago della Ninfa a Sestola
,
pranzare nella baita che tanto mi aveva fatto sognare quel giorno quando vi passai davanti con i ruotoni e poi giù a Montecreto

(vi ricordate questo piazzale?)con saluto al versante modenese il tutto accompagnato da una bella scrisciata di acqua.
-Oggi 9 sett.-
Ragazzi sono tornato. Stasera è il matrimonio della sorella dell’Arianna e la cura è finita.

1 comment:

Unknown said...

Io ODIO i tavani!