Qualche settimana fa avevo scritto, su questo blog, un topic intitolato “La prima è libera”, ma............la seconda no.
Sabato 4 c.m. sono partite le riprese per il nostro video F.F.F.; location della giornata la “Brugiana Freeride”; riders accorsi all'occasione: Leo, Maik, Malco, Mommi, Valanga [ma non doveva andare con Slavina (la sua morosa) all'Elba per festeggiare i 5 anni di fidanzamento?] ed il sottoscritto; condizioni meteo: giornata spettacolare con quel filo di vento freddo che rendeva bene l'idea dell'epico.
La salita per la cima del monte Brugiana è dura e soprattutto piena di ginepri, ma per fortuna eravamo tutti pantaloni lunghi muniti.......ad eccezione di Valanga (lode al suo animo da alpino che gli ha permesso di salire sulla vetta senza problemi nonostante una bici sulle spalle non leggerissima).
Arrivati sotto la croce ecco che inizio a ragionare sul come e dove riprendere e non mi faccio scrupoli nel sfruttare l'energia dei miei attori in quanto leggo chiaramente nei loro occhi una voglia inesauribile nel dare il massimo per realizzare questo progetto.
Prima dall'alto poi da basso e poi un primo piano ed ancora un particolare dove il sottoscritto rischiava di essere messo sotto quelle ruote grasse che tanto adora.
La prima parte della discesa finisce con una caduta di Mommi alla quale non sono riuscito a partecipare con le immagini visto che cercavo di velocizzare le riprese (il freddo mi stava ghiacciando quel sudore ottenuto dai continui spostamenti).
Finisce il pezzo panoramico e ci ritroviamo immersi nel bosco di castagne e qui si incomincia a parlare di freeride veramente in quanto le traiettorie che puoi scegliere sono innumerevoli; peccato che la nostra attrezzatura è limitata.......ci vorrebbe una bella helmet cam per rendere più comprensibili questi momenti di vero godimento...altro che cioccolatini (n.b.: ieri Mommi mi ha mandato un sms dicendomi che era insieme a Malco alla MediaWorld e stavano guardando proprio delle telecamerine da attaccare sul casco).
La nostra ascesa procede senza grossi problemi ed in alcuni punti decidiamo di ripulire questo o quel sasso per permettere la ripresa di un drop, magari non altissimo, ma sicuramente non facile a causa di un atterraggio sporco (noi non tocchiamo niente di quello chela natura ci mette a cospetto); proprio nel tentativo di chiudere uno di questi Malco è cascato facendosi male al mignolo (non sappiamo ancora se è troncato o no, ma stava diventando bello nero ad al pronto soccorso di Gastelnuovo G. glielo hanno steccato per sicurezza.....visto che la lastra non è stata fatta).
Scendiamo...scendiamo fino a che non raggiungiamo la “drop zone”; questo set è ne più e ne meno che un castagneto lavorato, dove vi sono stati creati nei muri a secco per separare la/e casa dal contatto diretto con la terra. Qui vi è anche un tavolino e Valanga di può esprimere nelle sue doti da stretter.
..................................................................La troupe si ferma per la pausa pranzo............................................................
Secondo tempo: siamo belli carichi, ma anche infreddoliti....è giunto il momento di riscaldarsi con uno dei sentieri leader della zona...........il suo nome (dato dai locals) è tutto un programma ........questo spot si chiama..........”SPERMA” (e vi assicuro che è veramente da seghe).
Questa discesa unisce piccoli pezzi veloci a tratti dove bisogna guidare; tornanti stretti circondati da sassi affioranti; tornanti strettissimi con il dirupo accanto (esposti).
Passaggi che non riuscivo a fare e che adesso riesco a chiudere tranquillamente, così come i miei compagni, anche se qualcuno di loro (Mommi in particolare), non si vuol perdere il brivido di rischiare qualcosa di più per la “giusta” causa.
Finiamo l'ultimo tratto con un passaggio su gradini, dove Mommi consuma l'ultimo jolly della giornata e lungo un tratto veloce sul quale Valanga inventa una caduta ma, purtroppo, senza essere ripreso.
La giornata sta per finire..........lo splendido tramonto premia la nostra voglia di realizzare un qualcosa che resti un ricordo indelebile della nostra passione per la MTB, ma soprattutto per il front for fuck.
Voi mi potreste domandare: “ma perché hai bisogno di un video per ricordarti questi momenti?” ed io vi risponderei: “no, ma non vi potete immaginare come tutto ciò ci unisce ancora di più”.
FRONT FOR FUCK RULES IS NOT A CRIME.
Monday, November 06, 2006
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