MOSCETA DOUBLE TROUBLE
1^ EDIZIONE
(1 ottobre ‘05)
Dato che, come qualcuno ormai è conoscienza, sono arrivato prima in ufficio per vedere la posta elettronica ed il forum, provo a tirare giù un resoconto della giornata di sabato.
8,30 orario di ritrovo presso la Piazzetta di Seravezza e già capisco che la giornata dovrà essere presa con filosofia in quanto sono il primo a giungervi e di conseguenza ad aspettare la cricca. In ordine di arrivo si susseguono: Supa Phat Cat ed il suo amico Macinin che poi scoprirò essere uno schiaccia sassi, Leonat ed Enrico e per ultimi i due lucchesi Tiziano PdL ed Alberto PfCd'A (punk fora camere d'aria).
9,00 circa si parte; per prima cosa posizioniamo i mezzi a Pontestazzemese e poi su verso Passo Croce. Appena giunti in prossimità della Foce di Fociombili cerchiamo uno spiazzo per i mezzi e parlando della sfiga nel trovare i funghi (discorso fatto fra me ed i miei passeggeri: PdL ed PfCd’A) Tiziano scende e subito trova un "porcino" abbandonato per terra J.
Si preparano le bici e si parte facendo pochissima strada in sella ed un pò di camminata scazzando fino alla discesa sopra il sentiero 129 dove, prima di partire ci copriamo con le protezioni in nostro possesso (a parte Supa che non ne ha bisogno) ed incominciamo a scendere per il canalone. Il gap tecnico si fa subito vedere ed io, Leonat ed Enrico rimaniamo dietro cercando di seguire le tracce lasciate dagli altri. Solo gli inconvenienti fanno si che li riprendiamo ed infatti Supa Phat Cat fa fuori il suo cambio riducendolo in pezzi.
La cosa che mi ha fatto pensare è stato il fatto che Macinin avesse con se un cambio XT di riserva, leve freni ed altri pezzi della bici nel caso un cui qualcosa si fosse rotto; ne consegue che in quattro e quattro otto Supa smonta e rimonta la bici (vista la sua abitudine nel modificare la bici non ne avevo dubbi) e si riparte.
Il pezzo sopra il Rifugio Freo mette in grave crisi i fanalini di coda (io, Leonat ed Enrico) che vi arrivano con qualche minuto di ritardo e notano che forse il distacco non era pochissimo, infatti qualcuno si era fatto fare un panino e lo stava quasi per finire.
Per deformazione professionale si incomincia a chiedere come è stato possibile fare certi passaggi, ma era scontato che per i "fantasatici quattro" erano sciocchezze certe cose (Supa è passato a 10cm. da un albero….ho visto io la traccia segnata dalla sua ruota posteriore).
Si riparte, con notevole ritardo sulla tabella di marcia, affrontando la discesa per l'Isola Santa che mi ricordavo bella e non troppo tecnica come il primo pezzo ma arrivati prima del falso piano per Col di Favilla Alberto buca e tocca prestargli una delle mie meravigliose camere d'aria con un tappino "trasparente" . Ad assisterlo nella riparazione eravamo rimasti io e Supa e finalmente giunti alla chiesina di Col di Favilla, dove gli altri ci stavano aspettando, abbiamo appreso una triste notizia.……PdL aveva criccato il telaio . L’estrema unzione è stata solenne e sbrigativa in quanto Tiziano avrebbe lasciato più volentieri il telaio nell'altra discesa che dovevamo fare (quella da Passo Croce a Cardoso), quindi con sprezzo del pericolo e scendendo piano, ma non pianissimo, ha portato la sua amata (ex) fino alla strada asfaltata (nella discesa fino all'Isola Santa mi sono reso maggiormente conto della differenza-pazzia dei restanti tre supereroi che hanno trovato tagli e tentato sorpassi su di un tracciato in cui si può rischiare ma non più di tanto).
Conclusa l'avventura fuori strada, risaliamo piano piano l'asfaltata con direzione galleria del Cipollaio quando ad un certo punto Alberto riafferma di aver bucato; nuovamente tiro fuori un'altra camera d'aria e mentre l'operazione sta per terminare ti vediamo arrivare in macchina l'impavido Solitario che andava ad affrontare un "sentierino" (chiaramente era da solo). Salutato quest'ultimo ripartiamo e giunti ai “Tre Scogli” (di cui non conosco la denominazione, se ristorante o casa) nuovamente ci fermiamo per fare un piccolo spuntino composto da:
6 birre Peroni da 66cl;
- vassoio per 7 persone di salame, mondiola, prosciutto, pecorino e spalla;
- secondo vassoio, per finire le cestate di pane che ci erano state portate, con lardo e non mi ricordo.
Si paga, si prendono le bici, ci si copre per affrontare la galleria ed appena usciti, con magnifica vista sul versante versiliese, incomincia una discesa epica su asfalto senza che venga data nemmeno una pedalata (siccome l'amico di Leonat le ha date è stato eliminato dalla classifica) fino a Pontestazzemese. Io prima di arrivare in paese fra poco pesto nel muro del penultimo tornante per cercare di sorpassare largo visto l'aggrovigliamento che c'era all'interno ma come avrete ben capito non è stata una bella scelta.
Giunti alle macchine abbiamo salutato i lucchesi, lasciato Macinin (l'uomo roccia) a controllare le bici e siamo risaliti a prendere i mezzi; ritornati a Pontestazzemese saluto ed a casa.
Conclusioni:
- i miei complimenti vanno: all'uomo invisibile Supa Phat Cat (viste le traiettorie che fa), all'uomo roccia Macinin (visto come spacca), all'uomo gomma Alberto Punk Fora Camere D'Aria (visti i movimenti) ed all'uomo torcia PdL (visto come cammina e come ha fuso la bici), per quello che sanno fare con la bici;
- un grazie a tutti per la giornata passata assieme, con speranza di rifare il tour completo e quello che ha comunicato Leonat e le mie congratulazioni a quest’ultimo visto che sabato convola a nozze e poi vola negli Stati Uniti.
Pietrasanta, lì 03/10/2005
Thursday, May 04, 2006
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2 comments:
nonostante le tragiche disavventure è stata una giornata bellissima e piacevole...speriamo che la seconda edizione sia più fortunata così da concludere questa epica "double-trouble"
anzi..per quando programmiamo?
Se tra tutti siamo pronti, io ci sono. Sentiamo il Pazzo e soprattutto Albevto.
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