Monday, April 10, 2006

La Domenica delle Banfe

La domenica delle Palme si è trasformata (per il sottoscritto) nella domenica della banfe grazie anche alla compagnia di altri due scomunicati (Leopard ed il suo amico surfista).
Personalmente non mi sento un sacrilego nel non andare in chiesa e forse la causa bisogna trovarla nella schiera negativa di rappresentanti del clero che ho conosciuto e che mi hanno fatto cambiare il modo di vedere la religione professata nei luoghi di culto.
Ieri (ed anche oggi) era una giornate importante anche per un altro aspetto e cioè l’elezioni politiche 2006, ma forse le urne non vedranno il segno indelebile della mia mano sinistra perchè non mi sento vicino a nessun rappresentante per il semplice fatto che non mi ritrovo nella loro linea di pensiero e soprattutto nessuno mi ha detto quello che volevo sentir dire. Non credo quindi in un cambiamento sostanziale e continuo a credere che l’importante per loro sia la poltrona ed il profitto che da essa deriva e perciò che vinca il meno peggio, ma poi sarà veramente quello schieramento il male minore?

Ritorniamo a ieri.

Appuntamento ormai classico in Piazza Aranci a Massa ore 10.00, ma della macchina di Leo nessun segnale, così scarico la mia trailstar e comincio a pvovave qualche manovra modello trial che spero un giorno o l’altro mi riesca, provo qualche impennata ma più di 2 mt. non riesco a fare, quando finalmente ecco arrivare la station wagon con abbordo i compari di banfe. Il mezzo che vedo per primo mi lascia ammaliato quanto sconvolto, si tratta infatti di una mtb bianchi rigida risalente al tempo della colonizzazione. Vedendo quello accatastamento di mezzi consiglio di scaricare la prophet (di Leo) e la bianchi (del pioniere) e montare il tutto sul mio mitico kangoo e finalmente si parte.
La fermata del bus navetta (magari) è ormai collaudata, si tratta infatti della piazzola di sosta proprio all’ingresso del “Il Budello”, montiamo le ruote, ci agghindiamo di tutto punto e giù.
Nel sentire dei rumori dietro di me continuo a scendere in quel magnifico dedalo di curve, passerella, droppino e jump fino a che non sbuco nel pratone dove, per fortuna, nessun cacciatore è in allerta aspettando la preda. Guardo dietro in attesa che i due scendano, ma niente di nuovo all’orizzonte fino a che non mi sento chiamare in direzione completamente opposta da dove bisognava sbucare (non si erano accorti della deviazione ed avevano preso a dritto infilandosi in uno splendido ravaneto). Risaliamo quindi a piedi lungo il percorso giusto rifacendo (per mia gioia) il pezzo più elaborato del sentiero e cioè da dove inizia un drittone che immette alla passerella, che successivamente porta al droppino, poi con curva a cavatappi riprendi velocità immettendoti nel jump finale prima del tratto dritto e veloce che immette al pratone.
Contenti e soddisfatti scendiamo verso la strada asfaltata ed incominciamo a salire, salire, salire fino a che le mie gambe non ne possono più di sopportare una cotale pendenza gravata dal fatto che il giorno prima avevo rotto il forcellino e quindi ero senza cambio (single speed), quindi........a piedi. Giungiamo finalmente nel tratto piano che immette agli ultimi chilometri per il Pasquilio, ma noi non dobbiamo arrivare fino in cima e così al bivio sulla sinistra, poco dopo passati i giochini (prossimo pezzo da salire) ci prepariamo a immetterci dentro “Il Cesso”. Anche questo percorso è veramente divertente a tal punto che lo rifacciamo una seconda volta; in questo seconda manche però lo prolunghiamo trasformandolo in “Laguna Seca” dove, per la gioia di noi piccini, proviamo più volte un drop proprio all’inizio di questo secondo tratto.
Giungiamo sull’asfalto consapevoli che la nostra discesa non è ancora finita ed infatti adesso rifaremo “Il Budello” e questa volta aspetto i due compagni al bivio evitando ogni complicazione futura. Arrivato al pratone sono contento ed allo stesso tempo triste perchè so che tutto questo fra meno di 30 min. finirà (ci volevo stare tutto il giorno sui giochini, uehhhhh).
Attraversiamo il sentiero che qualcuno si ostina a ritenere proprietà privata e siamo di nuovo sul bitume, ma per poco; adesso incomincia un pezzo per me tecnico (in quanto non sono mai riuscito a fare in sella) e questa volta giuro che non mi fermo, innanzi mi trasformo ma non mi fermo.....e vai ci sono riuscito, sono contento e soddisfatto, forse mi sto evolvendo ;-).
Finiti i tornantini a gomito ecco San Carlo, prendiamo la mulattiera e giù a tutto fooooo sull’ultimo pezzo spezza arti causa un fondo poco adatto ad una front (ciottolato); incrociamo la strada ed ecco l’ultimo jump che prima o poi mi farà far visita ai proprietari della casa frontestante.
Che palle io voglio ritornare su, se almeno quel vigliacco di ormonella fosse salito magari avrei sanfato tutto il giorno sfondandomi ben bene ed invece sono a Massa.
Non rimane che andare a prendere la mia vettura, ritornare in Piazza Aranci, caricare il bolide e partire in direzione amici, piatto di lasagne e nonno [l'ho portato a fa du salti al freeridestatione (scherzo chiaramente)]. Beh la domenica delle banfe forse mi donerà ancora qualche gioia.

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