
Che meraviglia rientrare a lavorare rincoglionito ma soddisfatto da un fine settimana dove hai dato tutto sopra quel meraviglioso mezzo a due ruote con pedali (sapete la voglia era tantissima in quanto la settimana passata il tempo non ha permesso niente).
Sabato: Io, Milk e Soliteir abbiamo finito la passerella su al “Budello”, testato il nuovo nato e, a parte delle migliorie da compiere per una migliore sicurezza/scorrevolezza, posso dire con tutta onestà che ci avevamo visto proprio bene, questo sentiero è veloce, variegato e termina in un bellissimo prato verde dove, se vai a tutto foo, rischi di essere scambiato per un colombaccio e di essere preso al volo dai cacciatori del capanno limitrofo.
Arrivato a casa mi dò una bella strigliata e poi attendo l’arrivo del Pazzo che alloggierà a casa mia per facilitare la trasferta del giorno dopo. Completata la cenetta a base di carboidrati, un salto dal “Maccari” a bere qualche birretta e captare programmi per la serata; mi distraggo un attimo e la frittata è fatta, infatti c’è l’Arianna mezza sonata e il collega di banfe addormentato con la testa sopra il tavolo. Considerando che mi ero svegliato presto per il PGstudios e che la mattina alla buon ora si doveva partire…….buona notte.
E’ un splendida giornata, preparo la colazione e sveglio Tiziano, leggo un messaggio sul cellulare che dice: “NO”; è quello scellerato di Ormonella che risponde al mio inviatogli all’1.00 circa dove esprimevo le mie preoccupazioni per il giorno successivo (”va a letto o merda”).
Incominciano i preparativi ed arrivano due nuovi messaggi sempre del solito Milk che dice: “sono in ritardo bestia…..” ed ancora “parto ora”; noi, con una grinta da far paura, carichiamo le bici sul Kangoo e raggiungiamo il terminal bus ad ecco che intravedo la “Bety” parcheggiata (è arrivato prima lui che noi).
Ok, bici ed attrezzatura ci sono, benzina fatta, Milk dorme ed il Pazzo di Lucca tira fuori il cofanetto heavy metal……direi che è tutto perfetto. Il trasferimento a San Vincenzo assume l’essenza del viaggio ed io mi ricarico, le colline hanno quel verde primaverile che riempie animo e core, la compagnia mi fa ritornare indietro con gli anni ed il ? su come sarà il giro mi fa sentire "yeah".
Arrivati al parcheggio di “Riva degli Etruschi”, salutiamo Scopetta, Maik (compagno di banfe lucchese conosciuto sul Coronato) ed i tanti volti sconosciuti, attendiamo i Padani, ringraziamo l’ignoto per la magnifica giornata e subito lo prendiamo nel baogigi perché il cielo cambia colore ed il vento si alza.
Non voglio entrare nei particolari del giro perché ci sarebbero troppe cose da dire e molte sensazioni di maestosità, ma voglio farvi sentire l'essenza dell’"Epic Ride”.
Andare in giro con la mtb è già un’avventura, se poi ci si mettono delle condizioni climatiche al limite allora l’epico raggiunge l'apice.
Il vento freddo si faceva sentire soprattutto in quei momenti in cui ti fermavi per aspettare che il gruppo si riunisse tutto, la pioggia ha incominciato a scendere e si è fermata nell’esatto momento in cui siamo giunti alla macchina, il fango ci ha trasformato in mostri della palude e la fame in temibili cavallette.
Mi ricordo tutto del giro, ma l’ultima discesa in cui c’è stato il gareggio con Milk è stata veramente fantastica; ci siamo guardati negli occhi, sono scattato, nei tornati avevo paura di essere infilato, il fango era diventato quasi un pasto completo, gli occhi venivano ripuliti due su tra dai tergicristalli naturali, i jolly giocati tutti e proprio all’ultimo tornante……..la merda mi sorpassa all’interno come al solito.
Raggiungiamo una baracchetta in legno che ci presta riparo nell’attesa che il gruppo sia riunito, Tiziano non ne può più dal freddo, l’ha patito così tanto che quasi stento a riconoscerlo, uno, due e tre e vai per l’ultimo pezzo il più massacrante; dopo una breve ma sfiancante salita inizia quel maledetto falso piano dell’Aurelia, il gruppo ormai sgretolato brancola sotto la pioggia incessante, io incomincio ad avere le allucinazioni ed appena alzo la testa per guardare chi c’è di fronte a me…….”booooooooooo……..allucinazione tremenda”; tiro avanti con il capo giù e pedalo, pedalo, pedalo, quando finalmente sento una presenza e la riconosco, è Milk. Standogli dietro sono riuscito ad arrivare alla macchina altrimenti sarei potuto cadere di fianco e continuare a pedalare a vuoto risvegliandomi nella centrale dell’Enel dove sarei stato utilizzato come dinamo per dà la luce a tutta San Vincenzo.
Ci cambiamo risolvendo alla svelta il problema freddo e via, in direzione centro per mangiare un doner e 1/2 , il tutto annacquato dall’intramontabile birretta, a dimenticavo…”la pizza di chi è?”, caffè, sigaretta e via sul “Diabolico Coupè” direzione West Coast (all’andata la dormita se l’è chioccata il Milk, anche perché l’ormonella lo ha fatto stare sveglio a lungo, ed al ritorno il Pazzo suona la tromba) con colonna sonora “WhiteSnake” e per sottofondo rutti e cureggie a profusione.
@One.
3 comments:
occhio all'ultimo tornante,
GINOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!
senti.... mi chiami un giorno che vai al budello? io vengo a piedi e faccio un servizio fotografico
ok. Appena riendiamo su al Pasquilio ti chiamo, tra l'altro ho in mente di fare un video quindi più materiale c'è e meglio è. Noto con piacere che mi segui ed anch'io ho visto il blog pieno zeppo di foto interessanti...complimenti Punk.
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