Carico la macchina e mi dirigo verso Carrara.

Sono le 9.30 e ci troviamo a Regnano. Siamo pronti, i nostri zaini sulle spalle e le bici che scalpitano. Prendiamo una strada sterrata e poi su per una mulattiera ma........"ragazzi di qui non ci passate, il sentiero non è pulito ed è anche ripido" (ci dice un omino che stava sistemando il suo orto). "Grazie" gli diciamo noi, "ma proviamo lo stesso".
Provare ci abbiamo provato, ma dopo nemmeno 100mt. ci siamo dovuti rigirare vista l'impraticabilità del sentiero.

Dopo ore di pedalata/camminata sulla strada forestale riggiungiamo dapprima il rifugio (quota 1600mt. s.l.m.) e poi i pratoni dove l'intemperie fanno da padroni.

Ci guardiamo intorno e vediamo nebbia e neve, ma siamo pronti per questa ennesima impresa epica e tiriamo avanti.

Incredibile siamo a fine Maggio e c'è sempre la neve.

Peccato che ci sia questa nebbia a rovinare lo splendido paesaggio che le nostre montagne ci avrebbero potuto donare ed è con sommo dispiacere che preferiamo fermarci a quota 1700mt. s.l.m. anzichè raggiungere la vetta del Monte Tondo (1800mt. s.l.m.).

La discesa........dè la discesa è stata epica più che mai in quanto ci siamo persi alla ricerca del sentiero perduto e nel tragitto siamo inbattuti in una bella vipera. Il bello è che siamo arrivati proprio su quella mulattiera piena di erba alta e fiori nella quale i miei compagni di avventura (6 ore prima) mi sembravano figli dei fiori.

Stay tuned

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